La Faib/Confesercenti della provincia di Matera condivide l’iniziativa di mobilitazione verso Governo e compagnie petrolifere messa in atto dalla Federazioni nazionali di categoria (Faib, Figisc e Fegica) preannunciando, senza ulteriore indugio, di dare seguito alle decisioni di mobilitazione sindacale.
“E’ arrivato davvero il tempo di dire: E’ ORA DI DIRE BASTA!! Per la sopravvivenza della categoria”. E’ quanto si sente di affermare Francesco Rubino, responsabile della categoria dei gestori della Faib della provincia di Matera.
“Oramai la figura del gestore sta scomparendo, grazie alla ghostizzazione della rete, ai margini pressochè irrilevanti che non consentono neanche il pareggio di bilancio, alla contrazione dei volumi di vendita, e alla mancanza dei rinnovi degli accordi economici, delle tasse e delle imposte sempre più alte, non ultima la contribuzione a carico dei gestori della quota per il fondo indennizzi, all’aumento dei tassi bancari e impossibilità di accesso al credito, re-immissione delle commissioni sulle transazioni con moneta elettronica (carte di credito e bancomat), obbligo della comunicazione dei prezzi al Mise, con relative sanzioni in caso di mera dimenticanza, mancato rispetto degli accordi economici nazionali di colore e, non da ultimo, il taglio drastico del margine previsto dagli accordi, anche se scaduti, per finanziare sconti e promozioni decisi unilateralmente dalle compagnie petrolifere e la contrattazione one-to-one che cancella il ruolo delle rappresentanze sindacali.Tutti questi aspetti, non di poco conto, sono fortemente penalizzanti e portano un attacco micidiale alla nostra categoria e alla conquista dei nostri diritti”.
Abbiamo il dovere di combattere, di salvare il nostro lavoro, le nostre famiglie, il futuro nostro e dei nostri figli, i nostri investimenti. Dobbiamo avere il coraggio di difendere con passione i nostri diritti.
Il nostro intento è proporre di rilanciare il ruolo dei gestori e della rappresentanza a tutela della professionalità, del margine e del lavoro nostro e dei dipendenti, nel rispetto delle leggi, contro l’arroganza delle compagnie petrolifere e della selfizzazione selvaggia della rete carburanti.
Fra le iniziative da mettere in atto, oltre al classico sciopero, c’è la proposta di applicare il prezzo consigliato dalle compagnie petrolifere, riappropriandosi del margine come da accordi, contrastando gli sconti unilaterali decisi dalle compagnie ma che i gestori non si possono più permettere di sostenere.
Inoltre, individuare due/tre giornate di astensione dell’accettazione della moneta elettronica, indicativamente nella prima settimana di giugno.
L’astensione da tutte le modalità di vendita, dove viene richiesto la contribuzione del gestore a scapito del proprio margine per alimentare gli sconti a tutela dell’ intangibilità del margine definito contrattualmente dagli accordi con le varie compagnie petrolifere anche se tutti scaduti. Iniziativa che decorrerà dalla seconda metà di giugno e proseguirà fino a quando verrà sospeso il presidio davanti alle sedi istituzionali.
La sospensione di tutte le campagne promozionali onerose che incidono sul margine gestore nella settimana successiva a quella dello sciopero.
L’obiettivo è finalizzato al rifinanziamento del Fondo Indennizzi, senza contributo del gestore; alla riapertura dei tavoli negoziali, per il rinnovo degli accordi; alla definizione di nuove formule contrattuali, per far fronte alle nuove modalità di vendita; alla ristrutturazione della rete contro la ghostizzazione selvaggia degli impianti a tutela del posto di lavoro e del servizio offerto ai consumatori; al rispetto del margine definito negli accordi di colore; contrastare le esose commissioni applicate dal sistema bancario sulla moneta elettronica.
Si preannuncia una dura azione sindacale anche nella provincia di Matera da mettere in atto con la Figisc e Fegica.
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