Riscontriamo positivamente la nota con la quale la Regione Basilicata ha istituito un “gruppo di lavoro” per l’emergenza coronavirus che intende monitorare la situazione in cui versano le imprese in questo periodo a seguito di quanto sta succedendo; partendo da questo enunciato, l’augurio è che il gruppo di lavoro sia celere nell’individuare le criticità e dare risposte efficaci con il contributo delle associazioni che da giorni operano sul territorio per far fronte all’emergenza e soprattutto mettere in campo le soluzioni che mai come in questa circostanza devono evitare la perdita di posti di lavoro e la chiusura di attività a tutela della salute, della produzione e di conseguenza del futuro economico della nostra regione.
In questi giorni ci sono state difficoltà interpretative dei provvedimenti nazionali in materia di commercio soprattutto ma anche in materia di turismo, che in molti casi rimandavano le risposte a provvedimenti regionali; a tal proposito purtroppo abbiamo registrato molte criticità e soprattutto risposte mancate alle imprese e alle pubbliche amministrazioni che dovevano far rispettare i contenuti delle disposizioni nazionali suddette. Insomma è mancata una cabina di regia con gli attori deputati a dettare soluzioni all’emergenza creatasi in ragione del nostro territorio e a tal proposito la scrivente si candida, qualora lo riteneste opportuno, a farne parte per il settore commercio e turismo.
C’è urgentissimo bisogno di iniettare nel tessuto delle imprese commerciali e turistiche (compreso l’extralberghiero) liquidità, non solo attraverso bandi pubblici ma anche con l’ausilio di strumenti che sfruttino ogni forma di legittimità normativa per soddisfare tale bisogno; a tal proposito pensiamo a fondi pubblici che offrano al sistema bancario e dei cofidi garanzie che, basti pensare al moltiplicatore 10, soddisferebbero istanze di più imprese bisognose di sostegno economico dove andare a prevedere i tempi di risposta che non dovrebbero superare i 15 giorni. A tal proposito facciamo notare, come sempre sostenuto, che le nostre micro e piccole imprese sono sottocapitalizzate e quindi a quasi un mese dall’inizio dell’emergenza, mostrano evidenti segni di sofferenza.
I Bandi regionali previsti per il mese di aprile non danno affatto risposte nella direzione da noi indicata se non quando parlano di differimento dei termini dei programmi di investimento; a tal proposito chiediamo pure che la Regione acceleri più che mai nella concessione delle risorse agli aventi diritto previste nei Bandi precedentemente scaduti.
Consigliamo pure lo strumento del microcredito (finanziamenti a tasso zero) esteso anche alle pmi esistenti e a tutte le strutture extralberghiere esistenti sul territorio.
Per tutte le attività suindicate con perdite certificate superiori al 30% rispetto alla media del triennio precedente (non sarà difficile dimostrarlo purtroppo), agire su alcune leve come: sospensione e/o rimodulazione del pagamento:
– di IMU e Tari (tributi locali)
– degli oneri contributivi dei lavoratori;
– Azzeramento anticipo IRAP per 2020;
– azzeramento degli interessi sui mutui in essere delle imprese.
Per il settore turistico, nello specifico: tassa di soggiorno (annullare per il 2020 più come operazione di marketing che finanziaria visto che i flussi sono pari allo zero). Ad emergenza terminata a livello nazionale, le previsioni fanno presagire l’epidemia in paesi stranieri, per cui è ipotizzabile:
- una serie di incentivi per gli italiani che viaggiano in Italia, proprio come avviene per automotive ed edilizia. Una sorta di “Viaggio in Italia Bonus” del 10/20/30% della spesa per viaggi leisure in Italia;
- a lungo termine, per ripartire ci vogliono idee chiare, progetti finalizzati, investimenti finanziari. il modello Alto-Adige e Sud Tirolo – il più efficiente e dinamico oggi esistente in Italia, cresciuto nel corso degli ultimi 30 anni – andrebbe adottato dalla Regione Basilicata a livello turistico (nonchè allargato all’insieme dell’economia italiana): investimenti mirati al miglioramento qualitativo delle strutture, delle infrastrutture, dell’intelligenza umana. in Sud Tirolo, la provincia autonoma di Bolzano e le banche a partire dall’inizio degli anni 90, hanno promosso e finanziato l’ammodernamento del sistema turistico che fossero impianti di risalita, strade forestali, alberghi, ristoranti, trasporti, musei, tangenziali, tunnel, ferrovie locali, scuole professionali, il tutto finalizzato a migliorare l’accessibilità all’entroterra e alle destinazioni turistiche, all’arredo urbano impostato sulla pedonalizzazione dei borghi turistici, al miglioramento di alberghi e ristoranti, ad una cultura scientifica dell’accoglienza e dell’ospitalità da parte degli operatori del settore agganciata al Genius Loci del territorio, all’insegna di una edilizia innovativa basata sulla certificazione ambientale, climacasa, sull’aumento per gli alberghi delle volumetrie (più camere) e la realizzazione di centri benessere di grandi dimensioni finalizzati alla crescita qualitativa (che si è tradotto in un incremento del RevPar per singolo albergo e quindi del valore aggiunto economico complessivo), all’insegna delle migliori tecniche e tecnologie esistenti, alla realizzazione di centrali elettriche a biomassa disseminate sul territorio, il tutto agganciato ad una formazione permanente e virtuosa del personale, a una strategia di marketing condivisa a livello regionale declinata per singole destinazioni.
Dove prendere le risorse?
Oltre a risorse straordinarie che dovrebbero essere stanziate rimodulando il bilancio UE e nazionale, è necessario pretendere dalla UE di avere la possibilità di poter riposizionare subito, entro 15 giorni, le risorse residue dei programmi POR-FESR e POR-FSE della programmazione 2014-2020 per i seguenti indirizzi:
– emergenza sanitaria;
– emergenza sociale;
– salvataggio sociale dei lavoratori e delle loro famiglie;
– salvataggio delle imprese a rischio collasso.
Si avrà per gli indirizzi strategici di cui sopra, la programmazione 2021-2027 per recuperare, ma come ben sappiamo questa emergenza non aspetta. Ce la faremo se ognuno farà la sua parte aiutando, se ne avrà la forza, anche chi da solo non ce la fa. Torneremo più forti di prima se metteremo tutti insieme la regione ed il bene comune al primo posto.
La scrivente infine è disponibile al confronto per approfondire ragionamenti su obiettivi da condividere che accelerino la ripartenza.
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