Secondo Confesercenti gli esercizi di vicinato sono pronti a riaprire quanto prima; il Governo farebbe bene ad ispirarsi al modello tedesco anticipando la ripartenza dei negozi e delle degli esercizi minori.
Il prolungamento del lockdown sarebbe un favore all’online gestito dalle multinazionali e il colpo di grazia per le tante piccole imprese rimaste chiuse o messe in difficoltà dal periodo di fermo. Anche includendo i bonus di marzo e aprile, gli autonomi hanno perso durante lo stop circa due miliardi di euro di redditi, a cui andrebbe aggiunto il reddito perso dai dipendenti in cassa integrazione, tra l’altro non ancora percepita.
Non si può continuare nell’incertezza con le attuali soluzioni varate, del tutto insufficienti a fronteggiare i costi di attività chiuse che non producono reddito.
Ovvio che per la ripartenza la parola d’ordine è quella della sicurezza dei consumatori e dei dipendenti, indicata nei vari DPCM che, ad onor del vero, in questi due mesi è stata ampiamente applicata negli esercizi rimasti aperti: alimentari, macellerie, ortofrutta, supermercati, panifici, edicole, tabaccherie e cartolibrerie, confermando di fatto il valore sociale del piccolo negozio e che non hanno fatto registrare casi di contaminazione.
Con la ripartenza speriamo di non inciampare nella solita noiosa burocrazia e soprattutto speriamo di non trovare difficoltà nell’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale che, per le attività commerciali, chiediamo vengano fornite dalla Protezione Civile e comunque a prezzi calmierati (ante emergenza COVID) e che ci sia la massima disponibilità da parte della Pubblica Amministrazione ad andare in deroga a norme e regolamenti locali almeno per tutto il 2020, perché all’orizzonte si prospettano numerosissime difficoltà di ordine pratico.
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