Il numero di domande presentate alla data di scadenza del bando ITI per la Città di Matera pari a 340 istanze testimonia la volontà del tessuto imprenditoriale e professionale cittadino di non voler piegare il capo dinanzi alle nuove difficoltà determinate dalla guerra russo-ucraina e dalle sue conseguenze in primis sul rincaro dei costi dell’energia e delle materie prime anzi di voler rilanciare verso un nuovo sviluppo e di conseguenza nuova occupazione.
Sulla Linea A quella riservata ad imprese e professionisti con meno di 12 mesi di attività sono state presentate 34 istanze: a fronte di un budget di 1.428.600,00 euro la richiesta di contributo, cui corrispondono investimenti per oltre 3,5 meuro, è stata pari a 1.8666.055,00 con uno sforamento di oltre 400.000, 00 euro.
Stessa situazione sulla linea B riservata ad imprese e professionisti con almeno 12 mesi di attività dove le istanze presentate sono state 306: con un budget assegnato di 3.333.400,00 euro gli investimenti previsti sono pari ad oltre 28 meuro e il contributo richiesto è pari a 14.533.946,00 euro con uno sforamento di oltre 11 meuro.
A fronte di oltre 30 milioni di euro che le imprese e i professionisti intendono investire con una azione di sicuro anticiclica rispetto alle attuali difficoltà del tessuto produttivo, affermano Angela Martino a Bruno Paolicelli, rispettivamente presidente di Confesercenti e Presidente vicario di Cna Matera, chiediamo all’Assessore Galella di tenere fede all’impegno preso nel corso della presentazione del Bando Iti Matera promossa dalle due Associazione in data 20 aprile 2022 all’Hotel San Domenico al Piano. Nel corso dell’evento il rappresentante della Giunta regionale aveva affermato che nel caso in cui le richieste fossero state superiori al budget disponibile vi era l’impegno della Regione a stanziare fondi aggiuntivi. La somma che le due Associazioni chiedono che venga assegnata è pari a circa 11,5 meuro di euro per il soddisfacimento di tutte le istanze presentate.
Sono in arrivo risorse importanti dai nuovi accordi sulle royalties petrolifere come pure ci sarebbe la possibilità di utilizzare residui a valere sulla programmazione comunitaria POR FESR 2014/2020, l’importante concludono la Martino e Paolicelli è che la Regione faccia presto gli atti necessari.
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