Uno dei motivi per cui la tariffa a Matera ha subito ritocchi all’insù è che la differenziata sfiora appena il 19%, troppo bassa.
Non si riesce ad implementare seriamente la raccolta differenziata, tant’è che rispetto al recente passato si è fatto un enorme passo indietro. Dunque, più costi di conferimento in discarica da spalmare sui cittadini, con un possibile aumento della tassa a loro carico anche per il prossimo anno.
L’obiettivo prioritario sarebbe dovuto essere, e lo è oggi, quello di abbassare il rifiuto conferito in discarica al fine di avere dei risparmi. Per raggiungere tale obiettivo bisogna aumentare la raccolta differenziata. Obiettivo difficile per una evidente incapacità da parte di chi gestisce il servizio di raccolta a spingere per alzare la percentuale della differenziata a livelli ottimali.
Addirittura, in alcune zone della città la differenziata non viene fatta da anni, e si vede – dicono i residenti – malgrado ci sia una legge che stabilisce di raggiungere la soglia minima del 65%.
Sicuramente ciò deriva da un atteggiamento almeno colposo dell’amministrazione, che ha addirittura pagato negli anni scorsi maggiori costi per l’aumento della spesa del servizio di raccolta rispetto al servizio stesso, e tutto ciò nonostante il parere negativo dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ma anche dell’Avvocatura comunale sul parere di congruità, il cui costo – circa un milione di euro – è stato recuperato dal Comune attraverso la Tari.
Potremmo allora affermare senza tema di smentite che uno dei motivi dell’aumento della Tari è dovuto a questo sproporzionato e crescente costo di conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica.
Poi c’è ovviamente il passaggio relativo al costo aggiuntivo che bisognerà recuperare per trasferire la quantità di rifiuto fuori dalla città di Matera – data la peggiorata situazione della discarica di La Martella, nonostante tutti gli investimenti fatti per risolvere la questione della discarica che sono costati un pozzo di soldi ai cittadini Materani – con la conferma di un costo notevole in più, da spalmare sul Comune di Matera, e quindi sulla collettività.
Manca la voglia di coinvolgimento sulle scelte, al fine di renderle quanto più condivise sia con i cittadini sia con le organizzazioni di categoria, che potrebbero dare un contributo concreto svolgendo al meglio la propria funzione di rappresentanza.
Ma questo non ci esime dal denunciare tutto il nostro disaccordo rispetto ad un costo del servizio esageratamente lievitato e ad esprimere tutta la nostra perplessità se, effettivamente, le regole definite nel bando finiscono per essere solo a vantaggio di chi esplica il servizio di raccolta e a danno dell’Amministrazione Comunale, che significa a danno dell’intera cittadinanza.
Tutto ciò è inaccettabile, e lo diciamo immedesimandoci in quelle persone, e sono tantissime, che dovrebbero pagare ma che proprio non ce la fanno più.
Come pure dobbiamo dire che questa decisione porterà come conseguenza la chiusura di molte attività commerciali e artigianali.
A questo punto ci poniamo una domanda: come mai il Comune di Matera, visti i livelli di raccolta differenziata troppo bassi, non ha mai pensato di revocare l’affidamento del servizio sui rifiuti all’impresa aggiudicataria che si è resa responsabile di gravi e reiterate inadempienze contrattuali e risolvendo in danno della stessa il contratto d’appalto con applicazione della penale di € 800.000,00 sì come previsto all’art. 8 del Capitolato Speciale d’Appalto ?
La risposta riteniamo che non arriverà mai.
Pertanto ci rivolgiamo agli Enti e alle Autorità per quanto di loro competenza, affinché si faccia chiarezza sulle procedure eseguite nell’applicazione del contratto di servizio stipulato tra l’impresa affidataria e l’Amministrazione comunale di Matera per l’affidamento dei servizi di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti urbani ed assimilati e delle frazioni recuperabili in maniera differenziata agli impianti di recupero/smaltimento, per il territorio del comune di Matera ai fini della tutela delle categorie rappresentate e dell’intera collettività Materana.
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