Migliora la fiducia dei consumatori e delle imprese a settembre anche nel Materano; è quanto sostiene il presidente della Confesercenti Francesco Lisurici analizzando la crescita del clima di fiducia dei consumatori nei confronti delle imprese commerciali negli ultimi tempi. Bene anche il turismo che registra un incremento di presenze e consumi a Matera città sull’onda del riconoscimento di “Capitale Europea della Cultura per il 2019”.
Nel dettaglio si registra un lieve incremento nei volumi d’affari dei negozi, sia pur a macchia di leopardo; idem per il turismo estivo sulla costa jonica nelle cui località le presenze sono state altalenanti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel capoluogo Matera determinate attività turistiche del centro storico hanno registrato interessanti volumi d’affari; di contro analoghe attività ubicate nelle strade a ridosso del Centro hanno avuto vendite scarse.
Rimane purtroppo ancora pessimo il giudizio delle famiglie, molto preoccupate per la disoccupazione (soprattutto giovanile) e per la ricollocazione al lavoro degli ultraquarantenni, che da queste parti sono moltissimi. Però fanno ben sperare le assunzioni alla Fiat di Melfi e i (per ora annunciati) interventi sull’abolizione di alcune imposte comunali e sgravi del costo del lavoro, nella speranza – sostengono le famiglie – che non si assista al gioco delle tre carte: via la IUC e al suo posto la LOCAL TAX.
Il pessimismo regna fra le piccole imprese del Materano, se pur attenuato rispetto a qualche tempo fa, in quanto la pressione fiscale non accenna a diminuire, anzi quella locale risulta ancora per quest’anno in netto aumento (Tasi, Tari, Imu, ecc). A questo va aggiunto una politica creditizia da parte delle banche molto lontana dalle esigenze delle aziende e una politica economica, a loro sostegno, praticamente ferma.
Soddisfazione per la notizia sui Fondi europei stanziati per il Mezzogiorno d’Italia; l’appello accorato che intendiamo rivolgere – conclude Lisurici – alle Istituzioni locali è di maggiore attenzione per le micro e piccole imprese e meno oneri burocratici e più snellimento nelle pratiche di finanziamento.
Molte aziende lamentano il fatto che per l’approvazione di un progetto presentato passano tempi non certamente ristretti che diventano ancora più lunghi per ricevere il saldo; forte è il ricordo dei Piot anno 2011 i cui fondi rischiano di tornare a Bruxelles non certo per negligenza delle imprese ma per la troppa burocrazia che molto spesso fa desistere l’impresa stessa dal perseguire il finanziamento.
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