L’Osservatorio nazionale di Confesercenti registra purtroppo una partenza negativa del 2014 per le attività commerciali del Materano; i primi due mesi dell’anno continuano a segnare un trend negativo e quindi per gli esperti siamo di fronte ad un crollo delle attività commerciali, conseguenza dei devastanti effetti del 2013. A chiudere, secondo le analisi dell’Osservatorio, sono state soprattutto donne e imprenditori over 50; ad aprire con maggior frequenza, invece, giovani e qualche straniero.
Nei primi due mesi del 2014, in provincia di Matera, il saldo tra aperture e chiusure di esercizi commerciali è negativo in tutti comparti merceologici presi in esame dall’Osservatorio Confesercenti. Perfino il settore commercio alimentare, che fino ad oggi aveva mostrato un andamento anticiclico, segna questa volta un saldo negativo, anche se minimo. Vero e proprio campanello d’allarme è rappresentato dalle cessazioni di bar e ristoranti, che sono attività che mai hanno chiuso in maniera definitiva le proprie saracinesche (rispettivamente 3 e 4).
A raggiungere il peggior risultato, fra i comparti esaminati, è però il commercio al dettaglio in sede fissa non alimentare despecializzato con 43 esercizi cessati in provincia di Matera, di cui ben 14 nel capoluogo di provincia; segue il tessile e abbigliamento con 16 cessazioni di cui 3 a Matera
“Insomma il 2013 è stato l’ennesimo anno di crisi piena – sostiene Francesco Lisurici, presidente della Confesercenti materana – con un calo dei consumi senza precedenti; c’è da aspettarsi, per il futuro, ancora cifre negative a meno che il Governo non inverta la politica economica riuscendo a portarci sul sentiero della crescita e diminuisca la pressione fiscale che ha letteralmente soffocato le imprese e le famiglie”.
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