Oltre il 20% di attività commerciali hanno chiuso nel primo bimestre del 2013 a Matera e provincia; “nel commercio non si riesce più a fare impresa. Il 2013 si avvia ad essere un anno orribile, ben peggiore del 2012″ è quanto si sente di condividere Francesco Lisurici, Presidente di Confesercenti Matera, dopo aver analizzato i dati a livello nazionale.
Matera e la sua provincia non sono affatto risparmiate dai dati allarmanti provenienti dall’Osservatorio di Confesercenti Nazionale riguardanti le cessazioni di attività commerciali nei primi due mesi dell’anno in corso; se a livello nazionale sono spariti quasi 10 mila esercizi commerciali, nella ns. provincia, sempre nello stesso periodo, ne sono spariti complessivamente 72 a fronte di 3.228 esercizi esistenti; la percentuale in calo, comprese le cessazioni a tutto il 2012, risulta pari ad oltre il 20%, delle attività esistenti, mentre il dato relativo alle aperture è di solo 24 attività.
A Matera città in particolare si registrano 7 aperture per il non alimentare a fronte di 17 chiusure, mentre per l’alimentare non si registra alcuna apertura e sono invece tre quelle costrette a chiudere definitivamente le saracinesche.
“Nel commercio non si riesce più a fare impresa. Il 2013 si avvia ad essere un anno orribile, ben peggiore del 2012″ è quanto si sente di condividere Francesco Lisurici, Presidente di Confesercenti Matera, dopo aver analizzato i dati a livello nazionale.
Il saldo negativo purtroppo è confermato da un nuovo allarmante fenomeno legato al crollo delle nuove aperture nel commercio al dettaglio, nonostante nella ns. provincia il settore della distribuzione rimanga ancora una sorta di “ammortizzatore sociale” perché, a detta di molti, “non rimarrebbe altro da fare per tentare di portare il pane a casa”.
Il dato non risparmia neanche i pubblici esercizi (bar, ristoranti e pizzerie); infatti nella sola città di Matera a fine 2012 hanno chiuso, in totale, cinque attività senza che nessuno sia subentrato.
“I dati di questo primo bimestre – continua il Presidente Lisurici – dimostrano ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la gravità della situazione che sta attraversando il comparto del commercio al dettaglio, così come purtroppo sosteniamo da anni”.
Per arginare la deriva occorre puntare sulla diminuzione della pressione fiscale sia a livello nazionale che locale, dove da sempre siamo impegnati in un confronto attivo con le Amministrazioni; inoltre proponiamo, e lo abbiamo fatto in occasione della discussione della nuova bozza di Legge Regionale sul commercio, una serie di provvedimenti che intervengano su particolari problemi di settore che mirano a dare sostegno e rilancio al comparto.
L’accesso al credito – conclude Lisurici – se non rimodulato da parte del sistema bancario a favore degli investimenti, farà precipitare nell’abisso l’intera rete economica sorretta dalle ns. imprese commerciali, turistiche ed artigiane.”
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