Continua inesorabile la desertificazione del tessuto produttivo in provincia di Matera; a sottolinearlo è il Presidente provinciale di Rete Imprese per l’Italia, Cataldo Di Simine, che nel raccogliere i dati che stanno affluendo dai Centri Studi delle Associazioni nazionali, ha evinto che lo spread è negativo fra aperture e chiusure di attività commerciali nei primi dieci mesi dell’anno in corso. Non bene se la passano le imprese artigianali che per loro struttura devono fare i conti con le salate imposte locali le cui scadenze sono state concentrate nell’ultimo trimestre dell’anno.
Il Governo centrale nella legge di stabilità ha dato segnali di discontinuità rispetto al passato, ma sono oltre tre milioni (vale a dire il 70% del totale) le imprese senza dipendenti escluse totalmente dai benefici introdotti.
Positiva è giudicata la decontribuzione totale per i neo assunti per i primi tre anni così come le misure che favoriscono l’autoimprenditorialità, attraverso significative agevolazioni per i primi tre anni per le start up; nota dolente risulta l’anticipo del Tfr in busta paga che appesantirebbe la liquidità delle imprese in un momento di crisi economica senza precedenti.
Auspicabile la riduzione dei vincoli del Patto di stabilità in capo agli Enti locali da cui possa derivare una ripresa degli investimenti per rimettere in moto l’attività delle piccole imprese e – conclude Di Simine – invitiamo caldamente il Presidente Pittella e l’intero Parlamento regionale ad approvare le bozze delle leggi sul commercio e artigianato già discusse un paio di anni fa con tutte le associazioni di categoria che dal canto loro si impegnano ad apporre alcuni correttivi alla luce dei tempi che cambiano.
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