In questi giorni stiamo seguendo con apprensione ed ansia le vicende legate alla localizzazione di un impianto di compostaggio nella Zona Industriale di La Martella e di un ulteriore impianto di recupero rifiuti destinati al riutilizzo per la produzione di energia, da realizzare nella zona di Pantanello di Bernalda.
Il commento che viene a caldo a noi profani della materia è quello che tali impianti, senz’altro necessari per le nostre comunità “produttrici di rifiuti”, devono essere insediati in aree a scarsissima presenza antropica; altrimenti come facciamo a promuovere le nostre località costiere o le nostre città d’arte se nel raggio di qualche chilometro sono presenti industrie che trattano rifiuti?
Non è nostro mestiere e pertanto non ci addentriamo a commentare gli indici delle eventuali emissioni prodotte da tali impianti se sono o no in linea con quelli previsti dalle normative vigenti; ma ci soffermiamo a commentare negativamente il disagio che tali industrie potranno causare ai cittadini con le loro emissioni sgradevoli all’olfatto e quindi alla ricaduta altamente negativa che andremmo a registrare nel settore del turismo che noi auspichiamo decolli a Matera e nel Metapontino.
Siamo senz’altro più sollevati dalle dichiarazioni ultime del Sindaco Adduce, del Vice Presidente del Consiglio Regionale Mollica e del capogruppo in Regione del PD Cifarelli ai quali rivolgiamo istanza affinchè si preveda, negli strumenti regionali, la localizzazione di impianti che trattano i rifiuti in aree disabitate, vigilando costantemente sui sistemi di sicurezza ambientale che questi adotteranno.
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