Diffusi ieri i dati del Centro Studi di Confesercenti a proposito delle aperture e chiusure delle attività commerciali e turistiche nel 1° bimestre 2016, caratterizzate purtroppo dal segno negativo in tutti i settori; tale situazione è “storica” perchè mai registrata finora.
E’ chiaro che deflazione e contrazione dei consumi stanno letteralmente distruggendo il tessuto imprenditoriale dei comparti del commercio e del turismo senza risparmiare, nel 2016, sia la ristorazione che la ricettività. Il saldo “shock” è di oltre 20.000 imprese in meno nel giro di due mesi.
Purtroppo a questa lettura non si sottrae neppure la nostra provincia e Matera in particolare ove si registrano, per il dettaglio alimentare e non, a fronte di 13 iscrizioni, 36 cancellazioni.
Non viene risparmiata la ricettività che a fronte di 13 iscrizioni registra purtroppo 31 cancellazioni; la ristorazione, il cui dato relativo all’anno 2015 registrava il segno più, vede nel 1° bimestre 2016 3 iscrizioni e 25 cancellazioni.
Infine il settore moda (calzature ed abbigliamento) che confermano il dato storico del calo con 3 iscrizioni e 9 cancellazioni.
Non si tratta più di fare i catastrofisti, ma è oggettivo come i dati confermino una difficoltà delle imprese a “reggere” un mercato fortemente condizionato dalla contingenza economica negativa.
Senza una decisa ripresa dei consumi interni sarà impossibile invertire questa tendenza.
Preoccupa inoltre tantissimo il fatto che nel primo bimestre 2016 si registri il più basso tasso di apertura di nuove imprese. Mantenere in “bonis” piccole imprese sta diventando sempre più arduo.
Turn-over, esistenza in vita sempre più ridotta, nuove aperture col contagocce sono elementi di grandissima preoccupazione che devono spingerci ad ottenere provvedimenti normativi adeguati per fronteggiare queste “emergenze”.
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