Ancora una volta la Regione Basilicata è l’ultima della classe in materia di commercio; ieri sera il Consiglio Regionale (straordinario) rimanda l’approvazione della pdl sullo slittamento dei saldi entro il prossimo 14 luglio e dà mandato al presidente Bardi di emanare una Ordinanza in cui, causa Covid, l’inizio dei saldi viene posticipato al 1 di agosto.
Venerdi 26 giugno, una pattuglia di consiglieri regionali prende finalmente atto che lo scorso 7 maggio la Conferenza delle Regioni ha indicato il 1 agosto data utile per l’inizio della stagione dei saldi estivi; le motivazioni sono nel fatto che i negozi di moda, allora, continuano ad essere chiusi (e lo saranno fino al 18 di maggio) per l’emergenza Covid e quindi, così facendo, si darebbe loro la possibilità di vendere a prezzo pieno i capi rimasti invenduti in negozio allungando, per l’anno in corso, il periodo.
Gli stessi consiglieri però, a quella data (parliamo del 26 giugno), ignorano che una legge si modifica con un’altra legge e soprattutto che un mese prima dei saldi sono vietate le vendite promozionali e che per avviare la stagione dei saldi un’impresa deve comunicarlo almeno cinque giorni prima al Suap competente. Per non dire che, nel frattempo, causa l’inerzia del legislatore regionale nel recepire le disposizioni della Conferenza, molte attività commerciali si sono organizzate con merce, vetrine, contratti per pubblicizzare le vendite a saldo in vista dell’avvio fissato per legge regionale al 2 luglio.
Più che indicare date, Confesercenti chiede da sempre più attenzione per il settore e che ci sia una concreta programmazione legislativa per dare una mano, ora più che mai, a quelle attività che stanno cercando di venir fuori dalle secche causate dal lockdown; certamente il modo perseguito ieri dal Consiglio Regionale, a pochissime ore dall’avvio della stagione, non è affatto il migliore.
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