In questa Città il confronto dialettico fra Istituzioni e parti sociali sembra non funzioni più! E’ quanto dichiarano i rappresentanti di Confesercenti dopo aver appreso che un gruppo di commercianti, presa carta e penna, hanno scritto ai rappresentanti delle Istituzioni, lamentando quanto sia accaduto durante il periodo estivo a proposito di controlli presso le attività commerciali in applicazione di alcune Ordinanze comunali riguardanti l’uso di contenitori di vetro, occupazione suolo pubblico e normativa sulle emissioni dei rumori, tutte materie oggetto di confronto, in passato, fra le associazioni dei commercianti e l’Amministrazione Comunale di Matera.
La Confesercenti ammette che molto è stato fatto a livello di opportuni suggerimenti dati in sede di approvazione di atti regolamentari e molto dovrà ancora esser fatto, purchè sia chiara una cosa: che le parti trovino la quadra su l’obiettivo da raggiungere anche in funzione della candidatura a capitale della cultura 2019. Insomma deve esser chiaro quello che si vuole raggiungere ed insieme tracciare il percorso per arrivarci.
Quando in passato si è lavorato in tale direzione i risultati si sono ottenuti e la repressione è stata prossima allo zero; quando, di contro, i provvedimenti piovono dall’alto e non vengono affatto condivisi, è chiaro che molto spesso se ne ignorano i contenuti e quindi c’è bisogno di controlli per ristabilire l’ordine.
Il ruolo delle associazioni di categoria, previsto dalla Costituzione, è proprio quello; portare a condivisione provvedimenti presi dalle Istituzioni attraverso confronti democratici la cui sintesi contenga suggerimenti utili per tutti.
Non conosciamo nel dettaglio quale sia l’esito dei controlli effettuati in questo periodo, ma ci pare di capire che su alcuni aspetti ci sia stata solo azione repressiva, non condivisa e soprattutto non pianificata; da sempre lamentiamo la mancanza di un tavolo intorno al quale discutere di determinate esigenze o di un Ufficio comunale con cui confrontarsi e pianificare situazioni riguardanti le attività commerciali; la struttura comunale sembra ingessata e non più in grado di far fronte all’ordinaria amministrazione, dimenticandosi che fare impresa significa concretizzare quello che si è appena pensato.
Questo stallo nel quale ci troviamo “impigrisce” gli imprenditori locali e scoraggia altri ad investire in Città.
In questi giorni nei forum giovanili non facciamo altro che trovare concetti riguardanti “Matera città spenta”, sotto certi aspetti “morta” e che di fatto non è più interessante per i ragazzi; ci dispiace dover assistere a questo genere di sentenza e ci dispiace di più perché tutto questo non sortisce reazioni, innescando un processo molto pericoloso per la vitalità di una Città che si accinge a divenire sempre più a vocazione turistica.
Comments are closed.